lunedì 18 settembre 2017

Il corpo dei ricordi di Daniela Montella - Recensione

Buongiorno a tutti e buon lunedì. oggi vi propongo la recensione di Il corpo dei ricordi di Daniela Montella, edito Milena Edizioni (al prezzo di 12.00 euro per la versione cartacea e di 3.99 euro digitale - puoi acquistarlo qui)


In un paradiso terrestre come lo Stato, unico custode della cultura umana in un mondo ormai devastato dalle guerre, la morte è diventata illegale. Paura e dolore sono ridotti ai minimi termini e la tristezza è mal tollerata. Ogni difetto viene eliminato con un colpo di bisturi. Eventuali giovani morti, vittime di incidenti o malattie, tornano in corpi nuovi pieni di ricordi del passato. Yolande, cresciuta dai seguaci di un culto della morte, fatica a inserirsi nel mondo perfetto. Fra ricordi dolorosi e sogni funesti, il suo unico desiderio è quello di sembrare normale. La situazione precipita quando riceve una telefonata inaspettata: Kristof, il suo amato marito, è appena morto.

"Per alcuni la morte era pace. Per altri era abbandono. Per altri ancora era una fine ingiusta e prematura. Qualunque cosa fosse, però, era una faccenda personale. (...) Andava accolta come parte della vita stessa." 

Il libro di cui vi parlo oggi è un pò fuori dal comune. Come avrete capito dalla trama, il romanzo è un distopico ambientato in un futuro dove si è cercato di eliminare la morte dalle menti della gente per evitare che gli uomini si concentrassero su questo futile pensiero e perdessero di vista il vero obiettivo della vita, lo sviluppo. Lo Stato è un'entità nella quale vivono gli uomini, chiamati Nativi, che essendo nati lì non hanno idea dell'esistenza della morte, tutti coloro che, invece, sono nati al di fuori dello stato e che, di conseguenza, conoscono la morte ma non sono autorizzati a parlarne sono gli Esterni. Yolande è un'esterna che vive con suo marito e che conduce una vita apparentemente normale nello Stato. 

Quello che ci viene descritto in questo romanzo è la deriva della mente umana, la perdita di ogni umanità, la perdita di ogni volontà. Tutto ciò che i Nativi fanno è controllato dallo stato da regole, impediscono lo sviluppo tanto anelato. 

Grazie alla CE per la copia <3

Devo dire che il romanzo mi è piaciuto, certo non mi ha fatta impazzire e non è entrato nella mia top ten di libri must read, però è un libro molto carino che tratta diversi temi attuali trattati in una chiave molto filosofica.
La storia di Yolande è una storia complessa, che arriviamo a capire solo alla fine del romanzo. La deriva di una mente che è stata modificata da una società in cui lo sviluppo è l'unico obiettivo, un obiettivo che non può essere raggiunto per via delle limitazioni.
Mi è piaciuto molto come l'autrice ha trattato i vari temi e mi sento vivamente di consigliarvi questo romanzo se cercate una lettura che vi faccia riflettere, perchè questo romanzo è pieno di spunti di riflessione su vari aspetti della vita stessa.

Cosa ne pensate? Lo avete letto?
Al prossimo episodio,
Nali <3



4 commenti:

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