martedì 30 gennaio 2018

Il tatuatore di Auschwitz di Heather Morris - Recensione

Buongiorno a tutti lettori, oggi sono qui per proporvi la recensione di Il tatuatore di Auschwitz di Heather Morris, edito Garzanti (al prezzo di 9.99 euro in digitale e di 17.90 euro in cartaceo - puoi acquistarlo qui)

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Il cielo di un grigio sconosciuto incombe sulla fila di donne. Da quel momento non saranno più donne, saranno solo una sequenza inanimata di numeri tatuati sul braccio. Ad Auschwitz, è Lale a essere incaricato di quell’orrendo compito: proprio lui, un ebreo come loro. Giorno dopo giorno Lale lavora a testa bassa per non vedere un dolore così simile al suo finché una volta alza lo sguardo, per un solo istante: è allora che incrocia due occhi che in quel mondo senza colori nascondono un intero arcobaleno. Il suo nome è Gita. Un nome che Lale non potrà più dimenticare.
Perché Gita diventa la sua luce in quel buio infinito: racconta poco di lei, come se non essendoci un futuro non avesse senso nemmeno un passato, ma sono le emozioni a parlare per loro. Sono i piccoli momenti rubati a quella assurda quotidianità ad avvicinarli. Dove sono rinchiusi non c’è posto per l’amore. Dove si combatte per un pezzo di pane e per salvare la propria vita, l’amore è un sogno ormai dimenticato. Ma non per Lale e Gita, che sono pronti a tutto per nascondere e proteggere quello che hanno. E quando il destino tenta di separarli, le parole che hanno solo potuto sussurrare restano strozzate in gola. Parole che sognano un domani insieme che a loro sembra precluso. Dovranno lottare per poterle pronunciare di nuovo. Dovranno conservare la speranza per urlarle finalmente in un abbraccio. Senza più morte e dolore intorno. Solo due giovani e la loro voglia di stare insieme. Solo due giovani più forti della malvagità del mondo.

La prima cosa che mi ha colpito di questo romanzo è, sicuramente, la copertina che, come potete vedere, è magnifica, in seguito sono rimasta affascinata dalla trama e dal titolo!

La storia che viene narrata è quella di Lale, un giovane ebreo che viene deportato ad Auschwitz-Birkenau durante la seconda guerra dove incontra, durante il suo lavoro di tatuatore, Gita, una giovane slovacca come lui che gli ruberà il cuore. Tra ingiustizie e cose disumane Gita e Lale cercheranno di farsi largo nella desolazione che regna nel campo di lavoro sognando di poter costruire una vita insieme, al di fuori di quel terribile luogo!
Solo al termine della storia ho scoperto che è una storia realmente accaduta, una storia vera, di due persone che sono riuscite a trovare un po' di luce in un posto dove la luce era andata via da tempo, due persone che erano riuscite a sopravvivere e a raccontare la propria storia, seppur tardi.

Penso che questo sia un romanzo d'obbligo, in particolare in questo momento per via della giornata della memoria, ma anche in generale, perchè è una magnifica storia d'amore e speranza che vi farà emozionare e vi mostrerà anche il lato oscuro e doloroso della seconda guerra mondiale, una guerra che ha spezzato milioni di vite innocenti che non dovrebbero mai essere dimenticate, mai!

Ho amato ogni singola parte di questo romanzo, dalla storia, alla caratterizzazione dei personaggi, all'emotività con la quale l'autrice è riuscita a narrare una delle pagine più oscure e sbagliate della storia dell'umanità e lo fa con una lucidità (quella del narratore originale) che è strabiliante, considerando che quando questa storia è arrivata alle orecchie dell'autrice, il suo narratore era ormai alla fine della sua vita.

Vi consiglio vivamente di recuperare questa magnifica storia perchè non ve ne pentirete, credetemi!

Cosa ne pensate? Lo avete letto?
Al prossimo post,
Nali <3

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